I Nostri Campi

Fondazione Bucurestii Noi – Bucarest

Il campo è gestito da una ragazza italiana, Arianna, che vive in Romania già da alcuni anni e si è stabilita in una parrocchia di modeste dimensioni nella città. Nel periodo estivo organizza un campo estivo per ragazzi, sono circa 50 di età compresa tra i 5 ed i 12 anni. Lo scopo è quello di dare possibilità ricreativa a questi ragazzi, le cui famiglie in genere non hanno possibilità di fare vacanze, e nel contempo, laddove possibile, di autofinanziare la fondazione che persegue diversi progetti umanitari. Molto simile ed organizzato come un campo lupetti, questo campo vi darà la possibilità di fare servizio di animazione con bambini di un’altra cultura che non parlano l’italiano. Tramite il servizio farete esperienza di incontro e di relazione con l’altro. I bambini della parrocchia sapranno trascinarvi e coinvolgervi facendovi dimenticare la difficoltà linguistica. Il campo, grazie all’aiuto della staff di progetto e ad Arianna, dà la possibilità di organizzare diverse attività parallele volte alla conoscenza della città, della sua storia, con forti testimonianze suggestive e vivendo situazioni particolari alla scoperta della Romania.
Adatto a clan di circa 20 persone meu site.
Per avere qualche informazione in più: http://www.fundatia-bucurestii-noi.ro/IT/home

Popesti Leordeni – Bucarest

Il campo si svolge nella cittadina di Leordeni (sud-est di Bucarest), che confina e condivide pregi e difetti della grande capitale. La struttura che accoglie le comunità RS, è un oratorio gestito da una comunità di Giuseppini la cui missione principale è quella di essere punto di incontro e di formazione per i giovani del luogo. Attraverso corsi pomeridiani liberi (chitarra, ping pong, teatro,ecc..) e percorsi di formazione professionale (operatore turistico, informatica, inglese, ecc.), l’oratorio mira ad essere polo fondamentale per la cultura della città (tra le varie cose ospita anche la biblioteca comunale). A tutto questo, si aggiunge l’aspetto sociale: il centro infatti si occupa del reinserimento scolastico e del supporto alle famiglie in difficoltà che vivono nella zona. A Popesti si respira un’aria interconfessionale: pur trovandoci in una struttura cattolica, l’utenza è molto spesso di confessione ortodossa.
Il campo catapulta chi lo vive nella scoperta dell’altro e nell’incontro: con un servizio alternato fra animazione la mattina (nelle realtà urbane coordinate dal centro con ragazzi e bambini rom e romeni) e supporto all’estate ragazzi il pomeriggio, la comunità RS si troverà coinvolta a 360 gradi nella relazione con bambini, coetanei ed educatori dove l’unica “limitazione” sarà mentale. Si comincia ad indossare, davvero, un nuovo paio di occhiali, solo quando ci si lascerà coinvolgere (affidandosi all’esperienza collaudata del progetto) nelle relazioni, senza paura di…
Adatto a clan di circa 25 persone.

Centrul Don Orione – Bucarest

Il centro è una casa di cura all’avanguardia che si occupa di bambini con gravi disabilità, adolescenti particolari ed anziani sempre con gravi deficit soprattutto cognitivi. L’esperienza è sicuramente molto forte, avrete infatti la possibilità di confrontarvi e vivere realmente problematiche di grande impatto emotivo e con situazioni fino a quel momento difficilmente immaginabili. Tutti gli ospiti della struttura, dai bambini agli anziani, sapranno catturarvi con i loro sguardi e la loro voglia di stare con voi. Il servizio sarà molto diverso da come immaginate. Da Don Orione il servizio non sta tanto nel fare, quanto nello stare. Dovrete imparare a comunicare stando con le persone, facendo sentire loro la vostra presenza e la voglia di essere lì per loro. Si tratta di un campo molto diverso dagli altri che muove grosse riflessioni introspettive che coinvolgeranno anche la sfera spirituale. La proposta è sicuramente unica e sfidante, e va considerata come esperienza aggiuntiva per i campi di “Fondazione Bucurestii Noi” e “Popesti Leordeni”.
Durante il campo sarete seguiti da Don Roberto, attuale responsabile della struttura, persona estremamente disponibile che vi aiuterà ad organizzare ulteriori attività (strada, servizio, incontri…) che andranno a completare la conoscenza dello straordinario paese che è la Romania e del confronto con una diversa cultura.
Adatto a clan di circa 15 persone.
Per maggiori informazioni: http://www.asociatiadonorione.ro/

Gherla

È un paesino a nord ovest di Cluj, nella storica regione della Transilvania, è una cittadina molto curata e multiculturale. Nello stesso paese convivono infatti la minoranza rom, quella ungherese e quella tedesca, i rapporti tra questi gruppi non sono sempre facili e il nostro servizio si innesta in questo complesso contesto. I nostri clan vengono tradizionalmente ospitati dalla comunità degli scout ungheresi (RMCSSZ) con i quali si condividono anche momenti di svago e conoscenza del territorio come gite o eventi interculturali. L’esperienza di Gherla permette anche la conoscenza degli scout dell’associazione nazionale romena (ONCR) i quali partecipano alle serate organizzate nell’ambito del campo. Le attività che invitiamo i clan italiani ad organizzare sono: l’animazione di strada con bambini della città (rom, romeni, ungheresi…), animazione degli ospiti del centro locale di salute neuropsichiatrica. Per il contesto in cui i clan sono inseriti, il tipo di servizio si caratterizza per essere particolarmente coinvolgente e sconvolgente, viene richiesto al clan di essere elastico, flessibile e capace di programmare e riprogrammare le attività sulla base del target che in quel momento si presenta davanti a loro e che può essere ogni giorno diverso.
Il servizio si svolge a stretto contatto con scout ungheresi locali, con i quali il confronto e la fratellanza sono sempre fonte di arricchimento e forte senso di appartenenza ad un unico movimento Scout.
Adatto a clan di 20-25 persone (anche con noviziato). http://www.rmcssz.ro

Baia Mare

Baia Mare, in rumeno ‘grande miniera’ é il capoluogo del distretto di Muramares, nella regione della Transilvania. La città conta solo l’1,5% di abitanti rom, reclusi principalmente in 4 quartieri altamente popolati, tutti ad est della cittadina, ed esclusi dalle politiche sociali locali.
Di loro si occupa la Fundatia Voluntari Somaschi, con Padre Albano e Suor Gabriela, che durante tutto l’anno si adoperano per l’integrazione e la restituzione di una dignità ai ragazzi e adulti rom e non solo.
L’esperienza si snoda principalmente in tre tipologie di servizio, impegnative soprattutto a livello emotivo, ma capaci di smuovere anche gli animi più diffidenti. Nella sede dei Padri Somaschi viene richiesto di svolgere principalmente attività manuali che caratterizzano la prima parte della giornata: si tratta di lavori quali la fornitura di legna, l’organizzazione e gestione del magazzino che raccoglie il materiale proveniente dal SERMIG di Torino, ed altre mansioni utili per lo svolgimento della vita comunitaria.
La seconda parte della giornata é dedicata al servizio di animazione con i bambini rom. Attraverso bans e giochi, che superano le difficoltà linguistiche e culturali, si stringono legami con i bambini che si distraggono dalla loro situazione di emarginazione, non diversa da quella delle baraccopoli presenti sul territorio italiano. É un passo fondamentale e necessario per permettere ai bambini trovare la dignità di cui la società diffidente e ostile li priva. Si tratta di un servizio tagliato sulle capacità dei ragazzi, sulla falsariga del servizio svolto nelle branche.
Più impegnativo é il servizio di assistenza ai senza tetto, gli ultimi degli ultimi, che due volte a settimana si riuniscono alla Gare (stazione centrale) per ricevere i pasti preparati dalla comunità dei Somaschi. Nonostante le difficoltà linguistiche, é il momento principe dell’incontro con l’altro, dell’ascolto e del porre l’attenzione su una realtà presente anche in Italia ma invisibile ai nostri occhi.
Baia Mare é un campo che coinvolge i rover e le scolte a 360º, con una diversità di servizi che permette ad ognuno di loro di giocarsi secondo le loro caratteristiche e attitudini.
É una realtà in cui ci si scontra con l’indifferenza della società, dove i rom e i senzatetto occupano l’ultimo gradino di una scala sociale che presenta gravi divari socio-economici.
Il campo é adatto a clan di circa 20-30 persone.